Trionfo per Roberto Delorenzi e Camilla Magliano

Comunicato stampa finale Claro-Pizzo 2017

 

Claro-Pizzo 2017: trionfo con record per Roberto Delorenzi e Camilla Magliano

Hanno iscritto per la prima volta il loro nome nell’albo d’oro della corsa, riscrivendo il libro dei record: sono il giovane ticinese Roberto Delorenzi e la piemontese di Torino Camilla Magliano, i trionfatori della durissima Claro-Pizzo andata in scena domenica e alla quale hanno preso parte 200 atleti.

La corsa è stata bella, intensa, appassionante, ma i due vincitori hanno chiarito sin dalle prime battute della gara che non avrebbero lasciato nulla agli avversari: in testa fin dal primo passaggio intermedio cronometrato a Moncrino (850 m/sm) sia Delorenzi che Magliano non hanno mai mollato il comando.

L’italiana è stata la prima donna a scendere sotto il tempo delle due ore (ha concluso in 1h 58’ 49’’) per percorrere i 2500 metri di dislivello che caratterizzano la tratta di 9,2 chilometri, e il suo vantaggio sulla seconda classificata, la danese Katrine Villumsen, è significativo: oltre otto minuti.

Più agguerrita la lotta nel settore maschile: Delorenzi ha fatto l’andatura scappando via già sulla prima salita dopo la frazione di Scubiago, ma alle sue spalle il tedesco Stefan Knopf (ventenne come Delorenzi) non ha mai mollato la presa. Pochi secondi separavano i due al primo rilievo intermedio, 50’’ il ritardo di Knopf al passaggio nei pressi del laghetto di Canèe, dove la fatica comincia a farsi sentire e il sentiero diventa irto di difficoltà sulla pietraia che porta al Pizzo, dove il ticinese è arrivato con poco meno di due minuti di vantaggio sull’avversario, concludendo in 1h 36’ e 52’’.

Il podio tra gli uomini è stato completato dal canobbino Cristian Minoggio, mentre la bellinzonese Susanna Serafini, terza tra le donne, ha accompagnato Magliano e Villumsen.

“Qui mi trovo come a casa mia – ha dichiarato Delorenzi, applauditissimo dal pubblico al momento della premiazione – e se non posso negare che in questo periodo mi sono allenato tantissimo e mi sentivo alla grande, togliere 10’8” alla prestazione dell’anno scorso proprio non me l’aspettavo. Nelle ultime due settimane comunque ho percorso ogni giorno duemila metri di dislivello per essere pronto. Ero al top della forma, sono partito deciso, spingendo a tutta sin dall’inizio, poi avanti a testa bassa: ho tenuto sino alla fine, sono molto contento e francamente non speravo nel record”. Il ragazzo di Sigirino quest’anno si era già imposto nella Lodrino-Lavertezzo e vanta tra gli altri successi un titolo di campione svizzero di cross e quattro medaglie, di cui tre d’oro, ai Mondiali U20 di skyrunning.

“Non conoscevo questa corsa: gli organizzatori mi hanno invitata e ho accettato. Vengo dal triathlon, è da maggio che ho scoperto le corse in montagna e mi sono accorta di andare forte sul ripido. Sono finita in un posto meraviglioso, la montagna è davvero splendida: a livello naturalistico il percorso mi è piaciuto un sacco e il tracciato era perfettamente preparato, con un sacco di volontari lungo il sentiero. Bellissimo, davvero”.

Miglior complimento per gli organizzatori e tutta la folta schiera di volontari (oltre un centinaio) non poteva esserci, insomma. E del resto, a conferma che tutto è funzionato benissimo c’è da dire che la gara si è svolta senza intoppi e senza infortuni, col corollario della novità walking che ha visto al via una settantina di entusiasti partecipanti, senza il vincolo di una classifica.

4 commenti
  1. simon bernhard
    simon bernhard dice:

    Indubbiamente una delle gare meglio organizzate, uno scenario stupendo, percorso irto, ma affascinante. Al di fuori di quello che può essere la gara, credo che la maggior parte dei partecipanti ricorderanno l’ambiente che la circonda, un entusiasmo da stadio, il piacere di farsi sentire vicini ai corridori. La vogli di fare del bene per la gara di paese, che sempre più si sta facendo conoscere, oltre cantone, oltre svizzera e ancor più su. Bravi agli organizzatori e al team dei collaboratori… Una festa nella festa. E già si aspetta l’anno venturo per ritornarci…

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